Come si compone l’offerta Inps 2017
Cosa spinge in molti a richiedere i prestiti Inps per dipendenti pubblici? Il principale vantaggio è il tasso di interesse applicato, molto più conveniente rispetto alla media di mercato, e la trasparenza delle condizioni di rimborso previste, che garantiscono la sostenibilità del finanziamento nel medio-lungo periodo. Ma quali sono le linee di credito riservate ai lavoratori e pensionati pubblici, cosa offrono, quali requisiti d’accesso prevedono e come come ottenerle?
Il piccolo prestito personale
Sono diversi i prestiti Inps per dipendenti pubblici, le condizioni contrattuali cambiano in relazione alla finalità per cui è concepito il finanziamento. La soluzione d’accesso al credito più semplice è senza dubbio rappresentata dal Piccolo Prestito. Di cosa si tratta? È un finanziamento che permette di ricevere la liquidità desiderata senza dover indicare alcuna motivazione e neppure senza dover fornire alla richiesta documentazioni relativi alle spese sostenute.
Le somme fornite variano in rapporto alla durata del rimborso esaminata e dalla presenza di altre linee di credito. Per ogni anno del piano di ammortamento si può ricevere una o due mensilità di stipendio o pensione.
Se consideriamo che la durata del finanziamento varia da 12 a 48 mesi, gli importi possono raggiungere le otto mensilità. Per quanto attiene il tasso di interesse, è applicato un Tan del 4,25% (spese amministrative 0,50% e premio fondo rischi).
I finanziamenti pluriennali
Chi ha bisogno di importi più elevati può richiedere i Prestiti pluriennali diretti. Questi sono finanziamenti su cessione del quinto che possono essere richiesti però solo per le finalità riportate dal Regolamento Inps.
Per quanto attiene la durata, vi sono due opzioni: cinque o dieci anni. I beneficiari sono dipendenti e pensionati pubblici afferenti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.
È pratica un tasso nominale del 3,50% (oneri amministrativi, pari allo 0,50%, e premio fondo rischi). I beneficiari invece sono i medesimi del Piccolo prestito. Durante tutto il rimborso deve essere valido il contratto di lavoro e i lavoratori dipendenti (con contratto di lavoro pari ad almeno tre anni) devono cedere il TFR come garanzia di rimborso.
Come funzionano i prestiti garantiti
L’ultima opzione nell’ambito dei prestiti Inps per dipendenti pubblici vi segnaliamo infine i Prestiti pluriennali garantiti. Questi permettono di ricevere credito ma, a dispetto dei precedenti, non sono accordati dall’ente previdenziale ma da banche e finanziarie convenzionate.
Si tratta di linee di credito da estinguersi attraverso trattenute mensili sullo stipendio, con rate che possono arrivare al massimo fino a un quinto della retribuzione mensile.
A differenza di quanto accade con i piccoli prestiti e i prestiti pluriennali diretti, i finanziamenti garantiti sono accessibili esclusivamente ai dipendenti pubblici. Risultano quindi esclusi dall’accesso al credito i pensionati pubblici e statali.
Per quanto riguarda i requisiti da soddisfare, hanno accesso ai prestiti Inps per dipendenti pubblici garantiti esclusivamente gli iscritti alla Gestione Unitaria per le prestazioni creditizie e sociali che sono in attività di servizio.
Condizioni dei finanziamenti Inps in convenzione
Questi finanziamenti sono detti garantiti perché non sono concessi dall’Inps, che si limita a garantire il finanziamento dai rischi di:
- riduzione dello stipendio;
- cessazione del servizio senza aver diritto alla pensione;
- morte del beneficiario.
Come i prestiti pluriennali diretti, i prestiti Inps per dipendenti pubblici garantiti possono avere durata quinquennale o decennale. Tuttavia nel caso in cui al richiedente rimanga un periodo di servizio per il collocamento a riposo che risulta inferiore a 10 o 5 anni, sarà possibile ottenere solo prestiti estinguibili nell’arco di vigenza del contratto di lavoro.
Il piano di ammortamento è a rate mensili e il tasso d’interesse viene definito dall’istituto di credito che concede il prestito. Per quanto riguarda invece la somma finanziabile, questa viene definita moltiplicando la quota cedibile per il numero delle rate di ammortamento.
Ricordiamo infine che sull'importo lordo del finanziamento gravano:
- le spese di amministrazione e gli interessi applicati dagli istituti di credito mutuanti;
- un’aliquota dello 0,50% per le spese di amministrazione applicata dall’Inps;
- un premio compensativo dovuto all’Inps per il rischio di insolvenza (variabile in base all’età del richiedente e alla durata del piano di ammortamento).