Cos’è il tetto massimo pensioni Inps 2015?

Tetto massimo pensioni Inps 2015: a chi viene applicato?

La questione del tetto alle pensioni si è risolta con un emendamento del Governo. La norma stabilisce che, a prescindere dal metodo di calcolo utilizzato, l'assegno pensionistico non possa superare l'importo che risulterebbe con l’applicazione del sistema retributivo (pari all'80% dell’ultimo stipendio percepito).

In vigore da gennaio 2015, la normativa viene applicata a tutti i trattamenti, anche con azione retroattiva. La necessità di introdurre il tetto alle pensioni Inps nasce da un errore nella Riforma Pensioni Fornero, che permetteva ai lavoratori con 40 anni di contributi di restare in servizio fino ai 75 anni di età. La stessa riforma prevedeva inoltre che l'importo della pensione fosse stimato con il metodo contributivo sull’anzianità maturata dal gennaio 2012 in poi.

Tetto massimo pensioni Inps: quale il limite fissato?

La conseguenza è che per una serie di posizioni di alto livello del settore pubblico, quali dirigenti, docenti universitari, magistrati, ecc, l’assegno liquidato alla fine del rapporto di lavoro sia molto più alto di quanto non sarebbe con il calcolo retributivo.

Si tratta di posizioni lavorative che prevedono, stipendi molto alti negli ultimi anni di servizio, e per le quali, di conseguenza il sistema contributivo risulta senza dubbio più conveniente rispetto al retributivo (che prevede un assegno pari all'80% della media degli ultimi anni di lavoro).

 

Per evitare disparità il Governo ha quindi introdotto, alla fine dello scorso anno, una normativa che definisce che l’importo complessivo del trattamento pensionistico non possa superare dell’assegno che sarebbe stato liquidato con l’applicazione delle regole vigenti prima dell’entrata in vigore della legge Fornero.

Tetto massimo pensioni Inps: quali le conseguenze dell'emendamento?

L'entrata in vigore dell'emendamento (articolo 44 bis della Legge di Stabilità) comporta una riduzione dell'assegno pensionistico anche nei casi in cui il sistema di calcolo misto diventi più conveniente del metodo contributivo.

La retroattività della normativa consiste di fatto nell'applicazione del nuovo tetto a tutti gli assegni previdenziali erogati da gennaio 2015, indipendentemente dalla data di pensionamento del lavoratore.

Stando a una stima del Codacons sarebbero 160 mila i lavoratori a cui la norma della riforma Fornero (ora modificata dalla legge di stabilità) si sarebbe dovuta applicare. Una manovra che sarebbe costata alle casse dello Stato 2,6 miliardi in dieci anni.

Ricordiamo infine che lo scorso novembre il Codacons aveva presentato una denuncia alla Procura di Roma chiedendo di indagare sulla scomparsa di una clausola di salvaguardia originariamente prevista dal testo della Riforma Fornero. Tale postilla avrebbe introdotto un tetto alle pensioni pari all’80% dell’importo dell’ultima retribuzione, ossia quello che è stato ripristinato dalla Legge di Stabilità.

 

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