Andamento mutui: positivo il primo trimestre 2016

L’andamento mutui nei primi tre mesi del 2016 ha fatto registrare un segno positivo, per la precisione un +31% di domande rispetto al medesimo periodo del 2015.

Andamento mutui 2016: i dati del mese di marzo

Per quanto riguarda l’andamento mutui in un intervallo di tempo specifico come il mese di marzo è possibile parlare di un aumento delle domande che, a parità di giorni lavorativi, permette di registrare un +17,3% rispetto allo stesso mese del 2015.

La variazione percentuale in questione è la più contenuta da 20 mesi a questa parte e, nonostante il segno positivo, non deve trarre in inganno in quanto si parla di un confronto con marzo 2015, un mese caratterizzato da performance molto interessanti per quanto riguarda la crescita di domande di mutuo.

I risultati dei primi tre mesi del 2016

I dati appena specificati portano, come già ricordato, a fotografare un +31% di domande di accesso ai mutui. Si tratta chiaramente di un aumento rispetto al 2015, di un dato positivo che si può legare alle condizioni di rimborso più favorevoli messe a disposizione dagli istituti di credito, ma anche alla crescita del mercato delle surroghe.

Tutte queste informazioni sono solo una parte delle rilevazioni del barometro CRIF, un punto di riferimento tecnico imprescindibile se si ha intenzione di avere un polso efficace dell’andamento mutui.

Mutui: aumentano le domande ma diminuisce il capitale richiesto

 

Parlare di andamento mutui non significa solo considerare il numero di domande, ma approfondire anche l’entità del capitale richiesto. Il barometro CRIF fornisce in questo caso dati caratterizzati da un segno meno. La contrazione dei finanziamenti sembra infatti non vedere battute d’arresto.

Per dare qualche numero è possibile ricordare che l’importo medio richiesto nel mese di marzo è pari a 122.879€, una cifra decisamente inferiore rispetto ai 123.333€ che rappresentavano il valore medio di un mutuo per acquisto casa nel mese di marzo 2015.

Richieste mutui: prevale la prudenza

I dati sull’andamento mutui non vanno solo elencati ma anche analizzati, motivo per cui è utile specificare che la contrazione dell’entità dei finanziamenti rappresenta un segnale di una maggior prudenza da parte delle famiglie italiane, che tendono a puntare su piani di rimborso caratterizzati da rate il meno gravose possibile.

Risulta essenziale considerare anche il ruolo delle surroghe che, a differenza dei mutui per l’acquisto della prima o della seconda casa, sono contraddistinte da un importo più contenuto.

Concludiamo ricordando che i dati del barometro CRIF parlano di mutui con una durata compresa tra i 15 e i 20 anni, opzioni scelte dal 23,3% dei soggetti che richiedono un finanziamento per acquistare una casa. Per quanto riguarda l’età media dei richiedenti le rilevazioni permettono di collocarla tra i 35 ei 44 anni (circa il 36,4% del totale dei soggetti che richiedono un mutuo).

 

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