Prestiti personali con reddito basso: la guida per ricevere credito

Il barometro Crif, da un po’ di tempo a questa parte, parla di segni positivi per quanto riguarda le richieste di accesso al credito. Gli italiani, nonostante la crisi non sia finita, riprendono a chiedere prestiti. Cosa si può fare quando ne serve uno ma le entrate sono contenute? In questi casi si può fare riferimento alle soluzioni, numerose, di prestiti personali con reddito basso.

Prestiti personali Inps: un’ottima soluzione anche per chi guadagna poco

Tra le alternative da prendere in considerazione quando si parla di prestiti personali con reddito basso è possibile includere i prestiti non finalizzati Inps ex Inpdap. Dedicati a un’utenza specifica – gli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali – questi prestiti possono essere richiesti a prescindere dal reddito da lavoro o da pensione.

Il piano di ammortamento può andare dai 12 ai 48 mesi e i clienti possono richiedere una cifra compresa tra una e otto mensilità di stipendio. Per i pensionati vale la regola del limite del quinto cedibile. Cosa bisogna sapere sul tasso? Che è fisso per tutta la durata del piano di ammortamento e che è pari al 4,25%. Da considerare è anche la presenza di una spesa amministrativa pari allo 0,50% della somma ricevuta.

Prestito contro cessione del quinto della pensione: come funziona?

Tra i prestiti personali con reddito basso è possibile includere anche la cessione del quinto della pensione. Si tratta di un prodotto di accesso al credito molto popolare in quanto semplice dal punto di vista tecnico. Il rimborso, infatti, viene effettuato decurtando a monte la quinta parte del trattamento pensionistico.

 

Si può annoverare tra i prestiti congeniali per chi è in una situazione economica difficile in quanto è caratterizzato dalla presenza della salvaguardia del trattamento minimo.

Di cosa si tratta? Del semplice fatto che, in caso di pensione particolarmente bassa, la rata può essere inferiore alla quinta parte dell’assegno. L’obiettivo è quello di non toccare il trattamento minimo Inps, considerato essenziale per la conduzione di una vita dignitosa.

Prestito su pegno 2017: informazioni sul prodotto

Quando si discute di prestiti personali con reddito basso è necessario considerare anche il credito su pegno. Come funziona di preciso? In maniera molto semplice. Il cliente interessato ad accedere al credito deve impegnare un bene prezioso di sua proprietà e farlo valutare da un perito convenzionato con l’istituto di credito.

Sulla base di questo parere viene erogata la cifra, generalmente inferiore ai 1.000€. Una volta completato questo step al cliente spetta solo il rimborso delle rate, alla fine del quale può riscattare il bene a fronte della presentazione di una polizza al portatore fornita al momento della firma del contratto.

I prestiti su pegno prevedono anche spese di custodia che variano sulla base delle politiche della singola realtà creditizia.

 

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