Scopri come avere prestiti a protestati. La guida completa

Chi sono i protestati

Con la crisi economica l’accesso al credito è diventato un’esigenza per molti italiani e ottenere un prestito non è facile come sembra. Impresa che diventa ancora più ardua se a richiederlo è un protestato, ovvero un soggetto che non ha onorato una cambiale o di un assegno. Vediamo quindi come avere prestiti a protestati.

Il protesto

Il primo punto da prendere in considerazione quando si analizza la questione di come avere prestiti a protestati è cos’è un prosteso. In pratica si tratta della segnalazione fatta, di solito da una banca o da una società finanziaria, al Registro Informatico dei Protesti Cambiari, conosciuto anche con il nome di Bollettino Ufficiale dei Protesti.

Al soggetto segnalato viene recriminato un cattivo comportamento finanziario o economico che comporta l’iscrizione al suddetto registro. Come già accennato, la segnalazione avviene quando un soggetto non paga un titolo di credito.

Nello specifico ci sono due situazioni che portano al protesto:

  • il mancato pagamento di un vaglia cambiario o di una cambiale entro i termini previsti;
  • l’emissione di un assegno a vuoto.

Come avviene la segnalazione

Entrambe le situazioni descritte sopra comportano l’iscrizione del soggetto al registro dei protestati poiché il titolo di credito garantisce al creditore il pagamento della somma dovuta alla scadenza fissata.

Se questo non avviene, il soggetto creditore ha la possibilità di segnalare l’accaduto, facendo così iscrivere il debitore nel bollettino dei protesti. Affinché avvenga l’iscrizione non è necessario che il creditore tenti di rientrare in possesso della somma prima di aver effettuato la segnalazione.

Tuttavia è necessario precisare che prima di essere iscritto al registro dei protestati, il debitore ha l’opportunità di sanare il debito. Cosa che è possibile pagando quanto dovuto al Pubblico Ufficiale che si presenterà presso la sua abitazione per comunicargli la segnalazione.

Se in questa occasione il soggetto non provvede a rimborsare quanto dovuto, si procederà con l’iscrizione al registro e il soggetto verrà quindi riconosciuto come protestato.

Ora che abbiamo fatto chiarezza in merito a come si diventa protestati passiamo però alla questione dell’accesso al credito. Vediamo dunque come avere prestiti a protestati e chi li concede.

Finanziamenti con cessione del quinto

Come avere prestiti a protestati? Quali le soluzioni più vantaggiose? Nel mondo dei finanziamenti, l’iscrizione al registro dei protestati comporta grandi difficoltà per l’accesso al credito. Un soggetto etichettato come protestato viene infatti considerato dagli istituti di credito come finanziariamente inaffidabile.

Per una persona protestata che ha necessità di un prestito è fondamentale poter dimostrare all’istituto di credito il possesso di mezzi economici tali da garantire il rimborso puntuale delle rate del finanziamenti.

Quanti dispongono di una busta paga o sono titolari di una pensione possono infatti ottenere liquidità ricorrendo ai prestiti su cessione del quinto. Si tratta di una particolare tipologia di linee di credito che prevedono l’erogazione di denaro a fronte della cessione di una quota dello stipendio o della pensione percepita.

Come si evince dal nome del prodotto, tale quota non può superare la soglia di un quinto dello stipendio o della pensione del beneficiario, al netto delle ritenute di legge.

I beneficiari

Chi può ottenere questa forma di prestito? La cessione del quinto è un finanziamento accessibile a tutti i lavoratori dipendenti e ai pensionati, sia pubblici che privati. Mentre per i titolari di un assegno previdenziale non sono richiesti particolari requisiti, per i lavoratori dipendenti è preferibile la presenza di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Tuttavia questo non significa che quanti sono assunti a tempo determinato non hanno accesso al credito. Sono però previste alcune limitazioni, prima su tutte quella relativa alla durata del finanziamento che dovrà risultare estinguibile nell’arco di vigenza del contratto di lavoro.

Non hanno invece accesso ai prestiti contro cessione del quinto i lavoratori con contratto a termine che non rispettano i requisiti di anzianità e i pensionati titolari di:

  • invalidità civile;
  • assegni e pensioni sociali;
  • assegni per il sostegno al reddito;
  • ANF;
  • prestazioni di esodo;
  • assegni mensili per l'assistenza a pensionati inabili.

Nel caso di pensioni con contitolarità la cessione del quinto è possibile solo per la quota di pensione non di pertinenza del soggetto che richiede il prestito.

Come funziona la cessione del quinto

I prestiti su cessione del quinto rientrano nella categoria dei prestiti non finalizzati. Questo significa che il beneficiario ha la possibilità di spendere il denaro ricevuto come meglio crede. In sede di domanda non è infatti necessario presentare alcun preventivo di spesa né fornire indicazioni in merito alla destinazione del finanziamento.

Per quanto riguarda gli importi finanziabili, la somma massima erogabile viene stabilita in base all’entità dello stipendio o della pensione percepita dal beneficiario. Lo stesso vale per la rata mensile, che non può superare la soglia del 20% (un quinto) dello stipendio o pensione netta.

Condizioni di rimborso

Il piano di ammortamento può estendersi per un massimo di 120 mesi (10 anni). Il tasso d’interesse è fisso e la rata costante per l’intera durata del prestito. A differenza di quanto avviene con i tradizionali prestiti inoltre la rata non viene pagata tramite addebito su conto corrente o bollettino postale, ma detratta direttamente alla fonte.

Cosa significa? In pratica il beneficiario del prestito riceve lo stipendio, o la pensione, al netto della rata mensile. La decurtazione avviene ad opera del datore di lavoro o dell’ente previdenziale che eroga la pensione. Soggetto che è incaricato anche di versare mensilmente quanto dovuto alla banca o società finanziaria che concede il prestito.

A tal proposito è necessario precisare che la cessione del quinto si configura come un diritto del lavoratore/ pensionato. Il datore di lavoro o l’ente pensionistico non può quindi rifiutarsi di detrarre la rata dall’assegno mensile del beneficiario e versarla alla banca.

Le garanzie da presentare

I prestiti su cessione del quinto sono garantiti dalla presenza di un reddito fisso dimostrabile, rappresentato dalla busta paga o dal cedolino pensionistico. Ai fini della concessione del credito non è richiesta la presentazione di garanzie reali, come diritti di ipoteca o pegno su beni di proprietà del richiedente.

 

I finanziamenti su cessione del quinto dello stipendio trovano però un’ulteriore forma di garanzia nel TFR. Il Trattamento maturato dal dipendente viene infatti vincolato, risultano quindi non disponibile per il lavoratore fino all’estinzione del debito.

La normativa vigente prevede inoltre la sottoscrizione di una copertura assicurativa in favore dell’istituto di credito che concede il finanziamento. Polizza che deve intervenire sia in caso di perdita del posto di lavoro che di morte del beneficiario.

Per queste sue caratteristiche i prestito su cessione del quinto risulta accessibile anche a quanti sono segnalati nelle banche dati del Crif come cattivi pagatori o protestati. La decurtazione della rata alla fonte rappresenta infatti una grande garanzia per l’istituto che concede il prestito, che può quindi non considerare la cattiva reputazione creditizia del richiedente.

Prestito delega o doppio quinto

La cessione del quinto non è però l’unica soluzione per i protestati che sono alla ricerca di un finanziamento. Analizzando le varie possibilità per come avere prestiti a protestati troviamo infatti anche il prestito delega.

Noto anche come doppio quinto o prestito con delega di pagamento, questo prodotto è molto simile alla cessione del quinto dello stipendio. Anche in questo caso infatti la rata mensile viene detratta direttamente dalla busta paga del beneficiario ad opera del datore di lavoro. Tuttavia vi sono alcune differenze fondamentali tra cessione del quinto e prestito delega. Vediamo di cosa si tratta.

Caratteristiche del finanziamento

Come avere prestiti a protestati con delega di pagamento? La prima cosa da dire del prestito delega è che è accessibile solo ai lavoratori dipendenti con contratto a tempo indeterminato. Hanno accesso a questa forma di finanziamento sia i lavoratori assunti nel settore privato che i dipendenti pubblici e statali.

La durata del piano di ammortamento può arrivare fino a 120 mesi (10 anni) e tasso e rata sono fissi. Si tratta di un prodotto ideale per quanti desiderano ottenere una somma molto elevata o hanno altri finanziamenti in corso.

Grazie alla sua particolare struttura, il prestito con delega di pagamento può essere affiancato alla cessione del quinto dello stipendio. La delegazione di pagamento consente infatti di cedere un’ulteriore quinto dello stipendio, da qui il nome doppio quinto.

Proprio come i finanziamenti su cessione del quinto, nonostante abbia un fattore di rischio piuttosto basso, il prestito delega deve essere assistito da una copertura assicurativa contro rischio impiego e rischio vita.

Il ruolo del datore di lavoro

Ma perché si parla di delegazione di pagamento? La particolarità del prestito delega sta nel fatto che il beneficiario delega il rimborso della rata mensile al proprio datore di lavoro. Sarà quest’ultimo quindi ad occuparsi di versare la rata alla banca mutuante, decurtando tale somma dallo stipendio mensile del dipendente.

A differenza di quanto accade con la cessione del quinto (che risulta obbligatoria) però il datore di lavoro può non accettare tale delega. Il contratto di finanziamento si ritiene concluso solo dopo che il titolare dell’azienda presso cui è assunto il richiedente ha dato il proprio benestare. Accettando il mandato di delega il datore di lavoro si impegna a rimborsare le rate del finanziamento in modo regolare e puntuale.

Nell’ipotesi che a richiedere il finanziamento sia un dipendente statale è necessario, ai fini della concessione del prestito, che l’Amministrazione di appartenenza e l’istituto di credito stabiliscano una convenzione. In caso contrario sarà molto difficile per il dipendente accedere al finanziamento. Vediamo però quali sono le alternative per come avere prestiti a protestati.

Prestiti a protestati senza busta paga 2017

Sia la cessione del quinto che la delega di pagamento prevedono la presenza di una busta paga o di una pensione. Ma come avere prestiti a protestati se non si è lavoratori dipendenti o pensionati? La soluzione più vantaggiosa è rappresentata dal prestito cambializzato.

Come suggerisce il nome, i prestiti cambializzati prevedono rate mensili che corrispondono cambiali. In altre parole, al momento della stipula del finanziamento il richiedente sottoscrive cambiali predatate a scadenza mensile. Titoli di credito che poi andranno a costituire le rate di ammortamento.

Cosa comporta l’utilizzo delle cambiali? Essendo titoli di credito, le cambiali garantiscono all’istituto di credito di rientrare velocemente in possesso del capitale anche in caso di mancato pagamento da parte del beneficiario. In tal caso infatti è possibile richiedere il pignoramento dei beni del debitore.

Come ottenere credito con cambiali

Come avere prestiti a protestati con cambiali? Ovviamente banche e finanziarie sono restie a concedere prestiti con cambiali a quanti hanno subito un protesto. Di conseguenza non sarà sufficiente la presentazione di un reddito dimostrabile, ma si dovranno presentare ulteriori garanzie.

In linea di massima è possibile ottenere prestiti con cambiali per protestati presentando anche la firma di un garante. Ossia la presenza di un soggetto terzo che si impegna a rimborsare il finanziamento in caso di inadempimento da parte del beneficiario.

In alternativa si dovrà ricorrere ad un’ipoteca su un immobile di proprietà. Opzione che però è percorribile solo a condizione che l’immobile non sia già gravato da un’altra ipoteca.

Prestito su pegno

I protestati che invece non possono vantare alcun reddito e non dispongono di garanzie alternative (come la firma del garante o un immobile di proprietà da ipotecare) possono ricorrere ai prestiti su pegno.

È una soluzione che consente di ottenere liquidità immediata a fronte della concessione di un bene di valore, come oro o gioielli. Oggetto che ha la funzione di garantire il prestito, e in caso di mancato pagamento viene messo all’asta e venduto.

La somma massima erogabile varia a seconda del valore di mercato attribuito al bene che si desidera impegnare, che viene sottoposto ad una stima. Il piano di ammortamento prevede rate a cadenza mensile.

Il tasso d’interesse è fisso e in linea di massima risulta più alto di quelli normalmente applicati ai tradizionali prestiti personali. Per quanto riguarda la durata, di solito banche e finanziarie concedono prestiti su pegno che vanno dai 3 ai 12 mesi.

Come avere prestiti a protestati su pegno? Sono diversi gli istituti di credito che offrono questa forma di finanziamento, tra i più autorevoli ricordiamo Unicredit e Banca Carige.

 

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