Come per gli anni scorsi, anche nel 2015, è possibile ottenere prestiti a condizioni agevolate. L’Istituto Inpdap- Inps prevede, infatti, fondi destinati agli iscritti, ai pensionati o ai rispettivi familiari per l’acquisto della prima casa. Questa tipologia di finanziamento presenta come importo massimo la cifra di 300.000 euro. Inoltre ogni anno i figli degli iscritti possono accedere alle borse di studio o a soggiorni all’estero. Come noto a tutti, l’Inpdap è confluito nell’Inps e dunque la richiesta per accedere al mutuo deve essere presentata a quest’ultimo ente, da cui dipende l’accettazione della pratica insieme agli istituti di credito ad esso convenzionati.
Il mutuo Inpdap rientra nella categoria dei mutui ipotecari: per beneficiare di tale finanziamento bisogna presentare la domanda e possedere i requisiti richiesti. Le rate possono essere sia mensili che semestrali e l’importo cambia in base al piano di ammortamento che viene stabilito all’atto della stipula del contratto. La durata del finanziamento può avere una durata compresa tra i 10 ed un massimo di 30 anni.
Agevolazioni mutui Inpdap 2015, mutuo
Il mutuo Inpdap, rispetto ai mutui tradizionali, è caratterizzato da un tasso di interesse più conveniente. Non bisogna dimenticare le spese aggiuntive: oneri notarili, iscrizione ipoteca, spese tecnico-estimative ed oneri di amministrazione.
- Il tasso di interesse fisso si aggira intorno al 4,15%;
- il tasso di interesse variabile si aggira intorno al 3,75%.
Questo tipo di finanziamento è caratterizzato da due tipi di erogazione: diretta ed indiretta. Nel caso di erogazione diretta la somma richiesta dal soggetto soggetto viene concessa direttamente dai fondi dello stesso istituto; con l’erogazione indiretta, invece, l’importo viene dato tramite le convenzioni stipulate tra l’Istituto ed istituti di credito o società finanziarie.
L’erogazione diretta, ovviamente, avviene grazie al Fondo Credito dell’Inpdap, detta anche Gestione Unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali. Gli iscritti fanno parte obbligatoriamente del fondo. Diverso il caso di pensionati Inpdap o dei lavoratori e pensionati pubblici iscritti ai fini previdenziali ad altri enti o istituti che possono infatti scegliere se aderire o meno.
Nata nel 1996 grazie al contributo dei lavoratori, la Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali si avvale del versamento di ogni dipendente pubblico iscritto all’Inpdap. Si parla dello 0,35% della retribuzione lorda di ogni iscritto. Tale imposta nel cedolino prende nome di "Ritenuta fondo credito". Il budget cambia annualmente e non è fisso: la Gestione credito decide, infatti, di volta in volta quali servizi offrire e in base a quali criteri.
Agevolazioni mutui Inpdap 2015, quali tipologie di prestito Inpdap esistono?
Con il decreto Salva Italia, varato dal Governo Monti, l’ente previdenziale dell’Inpdap è stato accorpato dall’Inps che oggi eroga, infatti, anche prestiti e mutui agevolati agli ex iscritti Inpdap. Questi finanziamenti si dividono in due tipologie: piccoli prestiti e i prestiti pluriennali.
- Piccolo prestito: E’ un prestito personale che prevede un importo pari a 1, 2, 3, 4, 6, 8 mensilità del proprio stipendio netto per una durata pari a 1, 2, 3 o 4 anni. Non bisogna redigere alcuna documentazione di spesa. Con il piccolo prestito si può richiedere un capitale massimo di 5mila euro con un piano di ammortamento dai 12 ai 48 mesi. Esso è rivolto a dipendenti e pensionati pubblici iscritti alla Gestione Unitaria per le prestazioni creditizie e sociali. Il tasso applicato è del 4,25% ed è fisso per tutta la durata del finanziamento. Più basse le spese di amministrazione che sono dello 0,50% rispetto all’importo lordo del finanziamento.
- Prestito pluriennale diretto: E’ destinato a dipendenti e pensionati iscritti alla Gestione unitaria per le prestazioni creditizie e sociali. La cessione del quinto presenta una durata di 5 o 10 anni. Qui è necessario allegare la documentazione di spesa.
- Prestito pluriennale garantito: Si rivolge agli iscritti alla Gestione unitaria per le prestazioni creditizie e sociali. La cessione del quinto prevede una durata di 5 o 10 anni ed il denaro viene elargito da società finanziarie e Istituti di credito convenzionati. Il prestito viene assicurato dall’Inpdap contro i seguenti rischi: decesso dell’iscritto prima che sia estinta la cessione; cessazione dal servizio senza diritto a pensione; riduzione dello stipendio del cedente. Se il richiedente ha un’età superiore ai 65 anni, i tassi applicati saranno rispettivamente del 2,00% e del 4,00% (minimo 60 mesi/ massimo 120 mesi). Per i prestiti quinquennali il tasso è pari all’1,50%, mentre per i finanziamenti decennali equivale al 3,00%.
Il soggetto, che intende beneficiare del finanziamento, dovrà compilare la domanda Inps (ex Inpdap) e consegnare la documentazione richiesta all’Ufficio Provinciale o Territoriale Inps Gestione Dipendenti Pubblici dal primo al 10 gennaio; dal 1° al 10 maggio e dal 1° al 10 settembre ogni anno. È possibile trovare ulteriori approfondimenti su guida-mutui.it