I dipendenti pubblici, così come negli anni scorsi, anche nel 2015, possono beneficiare di una serie di prestiti agevolati. La loro posizione occupazionale copre le banche e le società finanziarie dal rischio di insolvenza. A venire incontro alle esigenze di liquidità dei lavoratori e pensionati statali è l’Inpdap – Inps che offre sul mercato una vasta gamma di formule finanziarie.
L’istituto di previdenza eroga, infatti, finanziamenti sia mediante il fondo credito, ovvero la Gestione autonoma delle prestazioni creditizie e sociali che attraverso società finanziarie o istituti di credito con esso convenzionati. Questi prestiti prevedono un tasso di interesse agevolato. Tra le forme di credito più quotate c’è sicuramente quella del piccolo prestito Inps, caratterizzato da un tasso di interesse privilegiato con Taeg fino al 5%.
Il piccolo prestito Inpdap- Inps si rivolge a dipendenti e pensionati della pubblica amministrazione e tra i requisiti di accesso c’è quello di aver maturato necessariamente due anni di anzianità di servizio di ruolo. Il rimborso avverrà direttamente sulla busta paga ogni mese e senza alcun costo aggiuntivo. Così come negli anni scorsi, anche quest’anno, il piano di rimborso si dividerà in più rate a seconda delle esigenze del beneficiario del finanziamento: 12 rate; 24 rate; 36 rate o 48 rate.
Nel caso dei prestiti annuali, il capitale potrà essere restituito in 12 mensilità e potrà essere richiesto un capitale pari ad un mensilità media netta di stipendio o pensione. Con i prestiti biennali, l’importo potrà essere pari anche a tre mesi di stipendio netto o pensione e il piano di rimborso sarà di 24 rate mensili.
I prestiti triennali possono prevedere un finanziamenti equivalente a cinque mesi di stipendio netto o pensione ed il piano di rimborso sarà suddiviso in 36 rate mensili. Con i prestiti quadriennali, il soggetto richiedente potrà beneficiare di un importo pari a 7 mensilità di stipendio netto o pensione. La somma verrà restituita in 48 rate mensili.
Il piccolo prestito Inpdap- Inps può essere anche rinnovato ma a patto che siano passati 5 mesi per i prestiti annuali; 10 mesi per i prestiti biennali; 15 mesi per i prestiti triennali e 20 mesi per i prestiti quadriennali. È possibile, inoltre, estinguere anticipatamente il prestito: le rate restanti saranno calcolate al netto degli interessi e del Fondo di Garanzia.
Se si verificasse, invece, un’improvvisa cessazione del rapporto di lavoro del beneficiario del capitale, allora il debito residuo sarebbe recuperato dal Tfr; qualora il dipendente avesse maturato gli anni per aver diritto alla pensione, le rate andrebbero scalate su questa.
Per richiedere il piccolo prestito Inps, è possibile consultare il modello Cred 3 reperibile sul sito www.inps.it e segnare i propri dati anagrafici; il numero di mensilità richieste; un recapito telefonico ed il proprio codice Iban. La documentazione sarà ritenuta completa quando il soggetto avrà inoltrato anche il certificato stipendiale rilasciato dal proprio datore di lavoro; l’ultima busta paga e la fotocopia di un documento di identità in corso di validità.
All’atto della domanda di prestito, che va spedita all’Inps, non bisogna spiegare i motivi alla base della richiesta di finanziamento. Questo tipo di forma di credito può essere ottenuta anche dai cattivi pagatori e da coloro che in passato abbiano già richiesto altri finanziamenti presso altri enti o istituti di credito.