Mutui prima casa Inpdap: fino a 300mila euro a Tan agevolato
L’acquisto casa è un obbiettivo oggi più facile da realizzare, merito dei tassi di interesse ridotti ai minimi storici. Il mercato mutui è però molto articolato ed è difficile individuare il prodotto che meglio si adatta alle proprie necessità. Se il richiedente è pensionato o dipendente pubblico, può contare su una proposta concessa a tassi agevolati che permette di ottenere fino a 300mila euro. Stiamo parlando dei mutui prima casa Inpdap. Scopriamo come funzionano e soprattutto quali vantaggi assicurano ai mutuatari.
Si tratta di una prestazione creditizia rivolta agli iscritti, siano questi pensionati che dipendenti, afferenti alla Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali. L’iscrizione deve essersi realizzata da almeno un anno, mentre per quanto riguarda i dipendenti, è essenziale disporre di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Mutuo prima casa Inpdap 2016: finalità
Gli importi accordati cambiano a seconda delle finalità di utilizzo del mutuo:
- se il richiedente intende acquistare o costruire casa, che deve essere prima casa e non risultare abitazione di lusso, può ottenere fino a 300mila euro;
- nell’ipotesi invece di interventi di manutenzione o ristrutturazione relativi alla prima casa del lavoratore o pensionato, la somma accordata non può eccedere il 40% del valore dell’abitazione. È valido comunque il limite massimo di 150mila euro;
- per acquisto o costruzione di box o posto auto, che deve risultare una pertinenza della prima casa, sono concessi fino a 75mila euro.
La richiesta di finanziamento va inoltrata all’interno di specifici periodi dell’anno: i primi dieci giorni di gennaio, maggio e settembre. La domanda va inviata utilizzando i servizi online de portale Inps (inps.it), per i quali è necessario il possesso del PIN (codice di identificazione utile per accedere all’area riservata del sito inps.it).
Tassi Mutui prima casa
Per quanto riguarda i tassi di interesse rileviamo due soluzioni:
- il tasso di interesse fisso prevede l’applicazione del 2,95%;
- con il tasso variabile, invece, il mutuatario andrà a sostenere l’Euribor a 6 mesi su 360 giorni, maggiorato di 200 punti.
L'opzione "Cambio tasso"
Il piano di rimborso ha una durata variabile, da 10 a 30 anni, soglia massima che si riduce a 15 anni per mutuatari che hanno raggiunto i 65 anni. Tra le novità introdotte nella seconda metà del 2015, troviamo anche l’opzione “cambio tasso”.
Il mutuatario può infatti passare da variabile a fisso e viceversa. Si tratta di un’opportunità che può essere sfruttata per una sola occasione durante il periodo di rimborso, e solo a condizione che l’iscritto abbia corrisposto regolarmente le rate dei primi 24 mesi.
Per quanto riguarda le modalità disposte per il pagamento delle rate, il regolamento prevede l’impiego di MAV precompilati forniti dall’Inps.