Perché scegliere i mutui Inpdap tasso variabile per acquisto e ristrutturazione

I vantaggi del mutuo Inpdap tasso variabile

I tassi di interesse attualmente in vigore rendono i mutui a tasso variabile una soluzione senza dubbio appetibile per quanti sono alla ricerca di un finanziamento. Ormai da diversi mesi infatti i tassi di interesse relativi ai mutui a tasso variabile sono ai minimi storici. Situazione in cui i mutui Inpdap tasso variabile si presentano come un’offerta tra le più interessanti del mercato.

Si tratta di mutui a tassi di interesse agevolati che vengono concessi dall’Inps, tramite un apposito Fondo credito: la Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. A beneficiarne sono dipendenti e i pensionati pubblici iscritti al suddetto Fondo.

Disponibili anche nella versione a tasso fisso, i mutui Inpdap sono concessi per far fronte a varie spese. Nello specifico, la normativa Inps di riferimento prevede la possibilità di ottenere liquidità per:

  • acquisto o costruzione della casa destinata a residenza del richiedente;
  • interventi di ristrutturazione, adattamento, ampliamento, trasformazione o manutenzione (sia ordinaria che straordinaria) sulla prima casa;
  • acquisto o costruzione di un box o un posto auto, da utilizzare come pertinenza della casa di proprietà.

Importi finanziabili e tasso di interesse 2024

 

La somma finanziabile viene definita in base alla finalità del mutuo. Per l’acquisto o la costrizione della casa abbiamo una somma massima fissata a 300 mila euro. In discesa l’importo finanziabile in caso di interventi di manutenzione, ristrutturazione, ecc. per i quali il limite è di 150 mila euro. Si arriva alla soglia di 75 mila euro in caso di acquisto o costruzione del box auto.

Per quanto attiene alla durata del piano di ammortamento, i mutui Inpdap tasso variabile possono essere rimborsati in 10, 15, 20, 25 o 30 anni. Le rate hanno cadenza e semestrale.

Per quanto attiene al tasso di interesse, il Tan viene definito in base al valore del parametro Euribor 6 mesi maggiorato di 200 punti base. Al tasso di interesse si aggiungono poi le spese di amministrazione, definite con l’applicazione di un’aliquota dello 0,5% applicata sull’importo lordo del finanziamento.

 

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