Prestito inps per trasloco, cos’è e come ottenerlo? Se un dipendete statale deve traslocare, per esigenze familiari irrevocabili o in conseguenza ad un trasferimento in diversa sede lavorativa, e ha bisogno di un iniezione di liquidità con la quale sostenere i costi legasti al trasloco, può richiedere un prestito inps per trasloco.
Il prestito inps per trasloco ha un importo massimo erogabile di 15 mila euro e non può superare l’importo delle spese preventivate. In mancanza di preventivi il prestito sarà erogato sulla base delle spese effettuate dimostrabili con fatture, ricevute fiscali o contratti di locazione.
La domanda di prestito inps per trasloco dev’essere presentata entro il trascorrere di dodici mesi sia dalla data di cambio residenza che da quella riportata sul provvedimento di trasferimento ad altra sede di lavoro.
Alla domanda vanno allegati i seguenti documenti:
- Un’autocertificazione dello stato di famiglia e della residenza nel nuovo Comune, riportante la data di iscrizione anagrafica del nucleo familiare
- Se il trasloco è conseguente ad un cambio sede di lavoro: una dichiarazione della PA di appartenenza che attesti l’effettivo trasferimento
- Una dichiarazione del richiedente, in cui attesta di non aver recepito alcun tipo di contributo da parte dell’amministrazione per il trasferimento, se così non fosse è necessario far presente l’ammontare della cifra percepita. L’ente inps si riserva il diritto di finanziare solo le parte delle spese che non sia stata oggetto di contributo da parte della pubblica amministrazione.
- In caso sia stato fatto un preventivo sulle spese di trasloco: una copia autenticata di fatture il cui importo cumulativo sia pari ad almeno il 10% delle spese preventivate,quali spese per il trasporto di mobili, contratto di locazione, allacci del gas, della luce e simili.