Come scegliere il tasso d’interesse del mutuo? Il tasso d’interesse del mutuo rappresenta un fattore fondamentale per la richiesta, visto che esso definisce l’onerosità del mutuo, ossia l’importo che il mutuatario dovrà corrispondere alla banca.
Vi sono diverse tipologie di tasso d’interesse del mutuo, la principale differenza riguarda il tasso fisso e quello variabile. Nel primo caso abbiamo un calcolo elaborato in base all’Eurirs (Euro Interest Rate Swap), mentre nel secondo è pertinente l’Euribor (Euro Interbank Offered Rate). Questi sono i due parametri di riferimenti a cui le banche aggiungono lo spread, ovvero la loro percentuale di guadagno reale sul costo del denaro.
Nel caso del mutuo a tasso fisso abbiamo il vantaggio di conservare la medesima rata per l’intera durata del finanziamento. Esso viene stabilito al momento della stipula del contratto e dal quel momento non può più variare. Di base il costo è più elevato rispetto a quello del mutuo a tasso variabile, visto che così l’istituto di credito si tutela da potenziali rialzi futuri del tasso di riferimento (l’Eurirs), che però non incideranno sulla rata del mutuo.
I vantaggi del mutuo a tasso fisso sono: il tasso d’interesse del mutuo non cambia e la rata resta sempre uguale; se si conosce l’importo della rata è possibile pianificare serenamente le proprie spese. Mentre i principali svantaggi derivano dalle particolari condizioni di mercato, che possono rendere il tasso fisso meno conveniente di quello variabile.
È una soluzione ideale per chi non vuole assumere alcun rischio correlato a delle spese impreviste e prevede di mantenere un reddito costante. Una misura consigliabile quando le previsioni di mercato annunciano un incremento del costo del denaro.
Nel caso del mutuo a tasso variabile, invece, abbiamo come riferimento, di solito, l’Euribor a scadenza 1, 3 o 6 mesi, in base al tipo di rateizzazione. Il tasso può subire delle variazioni durante l’intero periodo di ammortamento. Visto che il tasso non è bloccato, le banche prestano il denaro a un costo inferiore rispetto ai finanziamento a tasso fisso.
Riepiloghiamo i maggiori vantaggi: il tasso variabile, nelle prime fasi, è più conveniente di quello fisso, a meno che l’Euribor cresca in modo significativo nel corso del tempo. A certe condizioni di mercato è plausibile che il tasso diminuisca ulteriormente. In merito agli svantaggi rileviamo che il tasso variabile può costituire un azzardo.
I rischi derivano dal fatto che la rata può cresce e annullare la convenienza iniziale. È adatto ai mutuatari più orientati al rischio, dotati di un reddito medio-alto, che può sopperire agli eventuali rincari di rata.