Voucher Inps madri lavoratrici: a chi è rivolta la prestazione? Quali gli importi per il 2015?
L'Inps ha dato il via alla procedura di richiesta telematica dei voucher madri lavoratrici per il 2015, contributi economici rivolti alle donne che rinunciano al congedo parentale (meglio noto come maternità facoltativa). I voucher possono essere impiegati per la retribuzione del servizio di baby sitting oppure per pagare le rette dell’asilo nido.
Questo beneficio, introdotto in via sperimentale dalla riforma Fornero per il periodo 2013-2015, subirà a partire dal prossimo anno un incremento dell’importo. Dai 300 euro mensili previsti per il 2014, a partire da gennaio si passa a 600 euro, erogati per un periodo massimo di sei mesi.
Possono accedere alla prestazione le lavoratrici dipendenti assunte nel settore pubblico e privato, parasubordinate e libere professioniste iscritte alla gestione separata. A partire dal 2015 potranno godere della prestazione anche le dipendenti statali, finora escluse dal bonus.
Il bonus non è tuttavia accessibile a chi non hanno diritto al congedo parentale, ad esempio le lavoratrici domestiche, a domicilio e le madri disoccupate. Non possono presentare domanda nemmeno le lavoratrici autonome, quelle in fase di gestazione e le donne che fruiscono dei benefici erogati dal fondo per le pari opportunità.
Tra le escluse dal voucher Inps madri lavoratrici troviamo anche chi risulta completamente esente dal pagamento dei servizi pubblici per l'infanzia.
Come presentare domanda per i voucher Inps madri lavoratrici?
La presentazione della domanda deve avvenire entro il 31 dicembre 2015. L’istanza può essere inoltrata all'Inps per via telematica, tramite i servizi attivi sul portale dell’istituto, utilizzando il proprio codice PIN Dispositivo. Chi non fosse in possesso del PIN può richiederlo utilizzando l’apposita proceduta online, oppure tramite il Contact Center dell’Istituto. In alternativa la richiesta di voucher Inps madri lavoratrici può essere presentata tramite i patronati convenzionati con l’Inps.
Il contributo viene erogato esclusivamente per frazioni mensili intere (un mese di congedo continuativo), a fronte della rinuncia di altrettanti mesi di congedo parentale. Il periodo di congedo parentale viene calcolato sommando le frazioni di mese fino a raggiungere trenta giorni, mentre i mesi interi sono considerati come tali, a prescindere dal numero dei giorni di cui sono formati.
Le lavoratrici part-time, data l’entità ridotta della prestazione lavorativa svolta, possono accedere al beneficio in misura inferiore a quella prevista per le madri assunte a tempo piano. Gli importi stabiliti per le lavoratrici part-time sono riportati in un’apposta tabella disponibile sul sito ufficiale dell’istituto. Ricordiamo infine che le lavoratrici iscritte alla Gestione Separata possono usufruire del contributo per un massimo di tre mesi.