Mutui Inpdap tassi: meglio fisso o variabile?

Mutui Inpdap tassi 2015

Le nuove politiche monetarie della Banca Centrale Europea hanno prodotto un abbassamento dei tassi di interesse offerti dalle banche. Si tratta quindi di un momento interessante per pensare di sottoscrivere un nuovo finanziamento o procedere con la surroga di un mutuo già stipulato. L’offerta mutui ex Inpdap Inps propone tassi più bassi della media, ma si tratta di un prodotto davvero conveniente? E quale tasso di interesse assicura un maggiore risparmio?

Un vincolo importante che limita la platea dei potenziali beneficiari dei mutui ex Inpdap Inps (l’Inpdap è stato soppresso e le sue funzioni sono state acquisite dall’Inps) è la condizioni di pensionato o dipendente pubblico. Nel caso di soggetto in attività, è necessario disporre di un contratto a tempo indeterminato.

È possibile conseguire fino a 300mila euro, risorse da rimborsare in periodi di 10, 15, 20, 25 o 30 anni. Le domande devono essere inviate all’interno di periodi temporali predefiniti: dal 1° al 10 gennaio, dal 1° al 10 maggio e dal 1° al 10 settembre.

Mutui Inpdap tassi 2015, qual è il più conveniente?

 

Veniamo quindi al cuore di questo prodotto finanziario, i tassi di interesse. Stiamo affrontando un momento favorevole per il tasso di interesse variabile, va considerato però che le condizioni di mercato possono variare nel lungo periodo. Vi consigliamo allora di scegliere un mutuo ex Inpdap a tasso variabile solo se avete delle solide basi economiche, così da poter sostenere un temporaneo aumento dei tassi.

La proposta ex Inpdap Inps a tasso variabile prevede un tasso del 3,50% per il primo anno e, a partire dalla terza rata, un tasso variabile corrispondente all’Euribor a 6 mesi, computato su 360 giorni, maggiorato di 90 punti base, rilevato il 30 giugno o il 31 dicembre del semestre precedente.

Se invece non volete rischiare meglio approfittare del tasso fisso, pari al 3,75% per tutta la durata del piano di ammortamento.

 

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