Il mutuo seconda casa o finalizzato all’acquisto di un’abitazione di lusso è caratterizzato da un trattamento specifico per quanto riguarda l’importo finanziato dalla banca, i costi e le questioni fiscali. Vediamo opportunità e limiti riservati al mutuatario.
Mutuo seconda casa costi: tutte le voci di spesa
Il mutuo seconda casa - o il finanziamento per l’acquisto di un’abitazione di lusso - viene inquadrato come investimento a fini di guadagno e per questo motivo è soggetto a costi più alti rispetto a quello acceso per l’acquisto della prima casa.
La richiesta di un mutuo per una seconda abitazione implica sia delle spese d’istruttoria più alte, sia un’imposta sostitutiva pari al 2% della cifra finanziata dall’istituto di credito (per la prima casa si parla dello 0,25%).
Mutuo seconda casa tasse: altre informazioni sul trattamento fiscale
All’inizio del 2014 è stato ufficializzato l’aumento di alcune tasse relative al mutuo seconda casa. In caso di acquisto di un immobile da un privato è presente un’imposta di registro del 9% - prima del 2014 era al 7 - mentre se il rapporto avviene con un’impresa costruttrice si paga l’Iva al 10%.
Oltre a queste voci di spesa si possono elencare anche l’imposta catastale e quella ipotecaria, fisse e pari a 50 euro cadauna.
Mutuo seconda casa: quanto viene finanziato?
Un’altra importante differenza tra i piani per l’acquisto della prima abitazione e il mutuo seconda casa riguarda l’entità dell’importo finanziato dagli istituti di credito.
Se per la prima casa si può ricevere un prestito pari anche all’80% del valore dell’immobile, per la seconda o per un’abitazione di lusso raramente si va oltre il 60% (qualche istituto di credito può arrivare fino al 70, ma si tratta di casi sporadici).
Mutuo seconda casa detrazioni: quanto si può scaricare
Prima di acquistare una casa - sia essa l’abitazione principale o un ulteriore immobile - è opportuno informarsi sul trattamento fiscale degli interessi. Nel caso di un mutuo seconda casa sono detraibili per il 19% gli interessi, tutti gli oneri accessori, e le spese di rivalutazione legate a clausole d’indicizzazione. Questa regola vale però per i mutui ipotecari stipulati prima del 1993.
Per ottenere agevolazioni fiscali sugli interessi del mutuo seconda casa è possibile registrare tale immobile come residenza principale propria, del coniuge o di un familiare.
Bisogna infine ricordare che il mutuo per la seconda casa si differenzia da quello per l’acquisto della prima pure per la durata dei piani di ammortamento, che non può essere superiore ai 30 anni.
L’istituto di credito che eroga il finanziamento effettua anche controlli stretti sull’impatto della rata del mutuo sul reddito mensile, facendo attenzione che non superi il 25%.