Riforma pensioni Inps, dal 2015 le principali novità. Non stati specificati ancora i dettagli, ma il Presidente del Consiglio Matteo Renzi a Torino ha fatto un annuncio che sembra decisivo per l’esito della riforma pensioni Inps. Durante il 2015 l’Esecutivo compirà un intervento per le pensioni che non superano i mille euro. In base ai dati Inps ciò significa coinvolgere circa la metà dei pensionati italiani. La questione politica principale riguarda, com’era facile prevedere, il reperimento delle risorse economiche. I fondi sarebbero da individuare nel taglio della spesa pubblica, confidando nella crescita del nostro Paese.
Un ruolo centrale sarà giocato dalla spending review presentata dal commissario straordinario Carlo Cottarelli. Tra le misure che dovrebbero aver luogo ci sarà un contributo di solidarietà fornito dagli assegni più ricchi.
Nei giorni precedenti è stata verificata, al meno per il momento, la fattibilità del ricalcolo seguendo il sistema contributivo. Ma probabilmente la misura più semplice sarà il blocco dell’indicizzazione delle pensioni più ricche. Assisteremo forse alla deindicizzazione delle pensioni dal 2015, cui potrebbe seguire l'allineamento della contribuzione tra uomini e donne (da 41 a 42 anni), la revisione delle pensioni di guerra nonché la riduzione della percentuale di conversione delle pensioni di reversibilità per fasce di reddito.
Per il momento si è proceduto con l’individuazione della soglia di 311mila euro frutto del cumulo fra i redditi da pensione e i quelli da lavoro, misura decisa, in realtà, dal precedente Esecutivo guidato da Enrico Letta.