Il calcolo interesse mutuo è un’operazione fondamentale nell’ambito del progetto di acquisto di una casa. Da questo valore dipende infatti la sostenibilità del piano di ammortamento.
Interesse mutuo: ecco la formula da cui partire
Quando si parla di calcolo interesse mutuo è fondamentale basarsi su un dato iniziale, ossia il fatto che l’interesse del piano di ammortamento risulta direttamente proporzionale a grandezze come il capitale complessivo prestato, la durata del finanziamento, il tasso applicato.
Da qui si può partire per ricordare che l’ammontare complessivo degli interessi si ricava moltiplicando tra loro l’entità del capitale, il tasso annuo e i giorni e dividendo il risultato ottenuto per 36500.
Perché conviene questa scelta
Il calcolo interesse mutuo implica prima di tutto la possibilità di scegliere tra piano a tasso fisso e piano a tasso variabile. Nel primo caso è fondamentale ricordare che il valore si basa sul parametro Irs e che, in generale, la scelta del tasso fisso rappresenta un’alternativa conveniente per chi cerca un piano di rimborso senza variazioni, e soprattutto ha la possibilità di avvalersi di entrate fisse ogni mese, dal momento che con il mutuo a tasso fisso non è possibile godere del vantaggio dei tassi al ribasso.
Calcolo interesse mutuo tasso variabile
Il calcolo interesse mutuo a tasso variabile si basa sull’Euribor, un parametro che fa riferimento al costo del denaro relativo ai prestiti tra le principali banche europee che forniscono spontaneamente i propri dati in merito.
Il mutuo a tasso variabile rappresenta un’alternativa utile per chi ha intenzione di avvalersi di tutti i vantaggi legati alle variazioni dei mercati. Fondamentale in sede di scelta del piano di ammortamento migliore è il controllo dello spread, ossia il valore che la banca aggiunge al tasso e che rappresenta il suo guadagno.
Tasso variabile con CAP: ecco cosa sapere
Il calcolo interesse mutuo implica un’attenzione anche al mutuo a tasso variabile con CAP. Di cosa si tratta? Di una formula che unisce i vantaggi del tasso variabile e quelli del tasso fisso.
Il mutuo con CAP è un piano a tasso variabile a tutti gli effetti, ma nel quale il tasso non può superare una determinata soglia. In questo modo l’utente ha modo di avvalersi di un maggior livello di tutela rispetto a quanto succede con il tasso variabile ordinario e di non perdere i vantaggi che sono invece legati all’oscillazione al ribasso dei valori.
Tra i contro della scelta di un mutuo a tasso variabile con CAP è possibile ricordare uno spread leggermente più alto rispetto a quello dei mutui a tasso variabile tradizionale.
Nel caso in cui la scelta iniziale della tipologia di tasso non dovesse soddisfare più nel corso del piano di ammortamento, è possibile risolvere la situazione optando per la surroga, per la sostituzione o per la rinegoziazione.