Comprare casa prezzi: ancora in discesa
Se è vero che buona parte degli indicatori economici segnalano l’uscita dalla crisi, lo stesso non si può dire del mercato immobiliare. Uno dei parametri da tenere presente (anzi, probabilmente il più importante) è quello dei prezzi.
La verità è amara: i prezzi sono ancora in calo. Un fenomeno, questo, che in teoria dovrebbe fare piacere a chi intende comprare casa, ma che suggerisce uno stato di sofferenza profonda.
Se i prezzi scendono, e lo fanno in modo costante (come succede da otto anni), gli aspiranti acquirenti ritardano l’acquisto, certi che un domani l’immobile che hanno preso in considerazione costerà ancora meno. Il risultato è un mercato che si contrae e mette in crisi l’indotto, di cui fanno parte le società edili, le agenzie immobiliare e così via.
I dati non lasciano spazio ai fraintendimenti. Tra il 2014 e il 2015 i prezzi sono scesi addirittura del 7,3%, confermando il trend che, tra alti e bassi, ha caratterizzato il mercato fin dal 2008. I motivi del calo sono ben noti: si vende sempre di meno. Non c’è da stupirsi: l’aumento della pressione fiscale sulla casa ha inciso sulla percezione del “mattone” come fonte di investimento, come la difficoltà ad accedere al mercato del credito.
Mutuo comprare casa: mercato in salita
Eppure, qualche spiraglio di luce si intravede. È stato di recente pubblicato un dato che si pone in netta controtendenza rispetto al calo dei prezzi. Il volume delle vendite, infatti, in questi ultimi mesi è sembrato in grado di risalire la china, facendo registrare un aumento, per quanto scarno. Questo dato suggerisce il vero cambiamento che ha caratterizzato l’economia non solo dell’Italia, ma dell’intera Europa: il nuovo corso di politica monetaria inaugurato dalla Bce.
All’era dei tassi di riferimento vicini allo zero, si è aggiunto l’avvento del LTRO “mirato” (ossia vincolato alla concessione di finanziamenti) e del Quantitative Easing, che ha portato un fiume di liquidità nelle banche. Risultato: la stretta al credito si è allentata decisamente.
L’aumento delle vendite è quindi trainato dalla crescita del mercato dei mutui. A dimostrarlo sono i numeri: uno studio di Tecnocasa rivela che nel primo trimestre del 2015 il numero delle accensioni ha fatto segnare un incredibile +35% rispetto allo stesso periodo del 2014. In termini di importo erogato, si parla di 7 miliardi di euro.
I contribuenti, inoltre, stanno dimostrando una certa consapevolezza circa il periodo che stiamo vivendo. La maggioranza di loro, infatti, ha optato per il tasso fisso. Una scelta saggia, dal momento che i tassi di riferimento, e quindi gli indici Euribor, sono al minimo storico e non potranno fare altro che salire nel prossimo futuro. Per il resto, si prediligono periodi di ammortamento lunghi (20-30) e importi sui 110.000 euro.