Prestiti personali, come evitare di commettere errori
Il processo che porta all’ottenimento di un prestito personale è piuttosto complesso, tante le variabili da considerare, ed è facile incorrere in qualche errore, soprattutto quando non si ha tempo molto tempo a disposizione e scarsa esperienza nell’ambito dei finanziamenti. Abbiamo scelto così di passare in rassegna i cinque errori più frequenti quando si è alla ricerca di un prestito personale.
I cinque errori da evitare nella richiesta di prestiti personali
- Inviare richieste di prestiti personali a più istituti bancari simultaneamente
Quando il tempo stringe il richiedente può immaginare di avere maggiori chance di vedersi accordato il finanziamento inoltrando domande di prestito a diversi istituti bancari insieme. Anche se può sembrare contro intuitivo, non è una strategia vincente. Perché? La ragione è molto semplice: gli istituti bancari condividono diverse informazioni tra cui i soggetti richiedenti, se la banca nota che una stessa persona ha inviato a diversi istituti una stessa richiesta, sarà poco incline ad accordare il finanziamento.
L’invio a più banche di una stessa richiesta è un comportamento indicativo di scarse garanzie e una dubbia capacità di rimborso del prestito. Un profilo che spinge l’istituto di credito a rifiutare la richiesta.
- Richiedere un finanziamento personale per far fronte ad altri prestiti
Qualora abbiate attivato diverse linee di credito e vogliate accorparle in una sola rata mensile, nella prospettiva di avere un finanziamento più sostenibile, non è conveniente scegliere un prestito personale.
Il prodotto ideale, in questo caso, è il finanziamento deputato al consolidamento debiti. Di solito gli enti erogatori non accordano un nuovo prestito personale se vi sono altri finanziamenti attivi e si sono avuto problemi nel rimborso.
- Richiedere nuovamente il prestito personale nell’eventualità di rifiuto
Qualora la richiesta di accesso al credito venga rifiutata, il potenziale cliente deve attendere un periodo variabile, da 30 a 40 giorni, prima di procedere in una nuova domanda. Nel corso di questo periodo, a prescindere dalla ragione che ha condotto al rifiuto, la domanda del richiedente resta in un database consultabile da parte degli altri istituti bancari.
Se non è rispettato questo intervallo di tempo, è altamente probabile che la richiesta di accesso al credito sia respinta in modo pressoché automatico.
- Non richiedere all’istituto bancario la liberatoria
Quando una domanda di prestito personale è rifiutata, il richiedente deve chiedere all’ente erogatore la liberatoria, documento che testimonia che il prestito non è più in fase di “richiesta” (ovvero che la domanda è stata rifiutata oppure respinta).
Se questa condizione non è rispettata, le altre richieste potrebbero essere subito respinte perché risulta che l’utente ha già in corso altre domande.
- Scegliere il garante sbagliato
Se non si ha un reddito importante, gli istituti bancari richiedono spesso la presenza di un garante, soggetto che va a sottoscrivere il contratto e interviene qualora il cliente non rispetti gli impegni assunti. Il garante deve essere una figura con ottimi requisiti, in caso alternativo potrebbe non servire a nulla.