Perché scegliere i prestiti pluriennali diretti Inpdap?
Grazie ai prestiti pluriennali diretti Inpdap possiamo fruire di una somma in denaro utile per far fronte e documentate necessità personali e/o familiari, rientranti nelle casistiche previste dal Regolamento.
Chi può richiedere i prestiti pluriennali diretti Inpdap?
Si tratta di un finanziamento rivolto ai dipendenti e pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali con almeno quattro anni di anzianità di servizio utile alla pensione e con quattro anni di versamento contributivo.
Il contratto di lavoro deve essere a tempo indeterminato.
Nell’eventualità di iscritti con contratto a tempo determinato non inferiore a tre anni, è possibile fruire delle cessioni estinguibili nell’arco di vigenza del contratto. Permane l’obbligo di cedere il trattamento di fine rapporto quale garanzia della restituzione del prestito.
Quanto alla durata, essa è quinquennale, l’importo va restituito in 60 rate mensili, oppure decennale (la restituzione avviene in 120 rate mensili). La quota cedibile non può essere superiore a un quinto dello stipendio o della pensione.
In merito alla prestazione sono applicati un tasso di interesse, un’aliquota per spese di amministrazione e una per fondo rischi. Questi i criteri applicati:
tasso d’interesse nominale annuo del 3,50%;
spese di amministrazione: 0,50%;
premio fondo rischi: vedi la tabella allegata nell’ultima pagina del regolamento.
La restituzione del prestito si realizza dal secondo mese successivo a quello di concessione. Le domande vanno redatte sugli appositi modelli, che potete reperire sul portale ufficiale dell’Istituto all’interno della sezione “Modulistica”.
Come ottenere i prestiti pluriennali diretti Inpdap?
La domanda va presentata al competente Ufficio provinciale o territoriale dell’Inps Gestione Dipendenti Pubblici, mediante l’Amministrazione di appartenenza, qualora il richiedente sia un iscritto in servizio.
Alla domanda devono essere allegati:
- la documentazione attestante lo stato di bisogno e l’eventuale spesa a seconda della motivazione prevista nel Regolamento;
- un certificato medico di sana costituzione fisica (rilasciato da un medico della ASL o da un ufficiale medico in attività di servizio o da un medico incaricato dall’Amministrazione dalla quale dipende il richiedente, non oltre 45 giorni prima della presentazione della domanda all’Inps Gestione Dipendenti Pubblici (art. 15 D.P.R. 895/50).
Se non sono trascorsi due anni dall’inizio di una cessione quinquennale oppure quattro anni dall’inizio di una cessione decennale, non è in alcun modo possibile rinnovare una cessione in corso.
Nel caso dei pensionati, il rinnovo può essere richiesto anche prima del decorso dei termini.
Mediante al nuova cessione sarà estinta anticipatamente la precedente e la restituzione della quota del premio compensativo del rischio si effettua mediante compensazione con il premio dovuto sulla nuova operazione.