Come ottenere prestiti con busta paga anche a tempo determinato

Come ottenere un finanziamento con busta paga nel 2017

La busta paga è una delle garanzie più accettate da banche e finanziarie per la concessione di prestiti personali. La presenza di un reddito dimostrabile è infatti un requisito fondamentale per ottenere credito, ma non sempre essere titolari un contratto di lavoro è sufficiente ai fini della concessione di prestiti con busta paga.

I requisiti per ottenere un prestito possono infatti variare dalla tipologia di finanziamento che si desidera ottenere. In linea di massima però sono richiesti:

  • un’età compresa tra 18 e 70 anni;
  • un reddito dimostrabile;
  • la residenza sul territorio italiano.

Anche se non è un requisito fondamentale, per ottenere prestiti con busta paga è preferibile anche essere titolari di un conto corrente, o in alternativa di una carta prepagata con Iban. Strumento che servirà per il versamento e il rimborso del finanziamento. Di solito infatti i prestiti personali vengono concessi tramite accredito sul conto, mentre il rimborso delle rate avviene con addebito diretto.

Appurata la presenza dei requisiti sopra indicati, la banca valuta la concessione del prestito tenendo conto anche di altri fattori, come l’affidabilità creditizia del richiedente e l’anzianità lavorativa maturata.

Per quanto riguarda l’affidabilità, il lavoratore non deve risultare segnalato come cattivo pagatore o protestato nei database SIC (Sistemi di Informazioni Creditizie) tra i quali ricordiamo il Crif. In altre parole, il richiedente non deve aver accumulato ritardi nei pagamenti degli eventuali prestiti passati.

Altri requisiti da rispettare

Un altro punto fondamentale è rappresentato dal rapporto tra la rata mensile del prestito e lo stipendio del richiedente. In linea di massima infatti il prestito viene concesso solo a condizione che la rata non sia superiore al 30% del reddito mensile percepito.

Come già accennato, quando valutano le richieste di prestiti con busta paga banche e finanziarie tengono in considerazione anche l’anzianità lavorativa del soggetto.

Requisito che varia sia in funzione del tipo di prestito che si desidera sottoscrivere (prestito personale, cessione del quinto, ecc.) ma anche a seconda che questo sia assunto nel settore privato o pubblico. In linea di massima infatti è richiesta una maggiore anzianità ai dipendenti privati.

Prestiti per lavoratori dipendenti 2017

Nelle righe precedenti abbiamo visto quali sono i requisiti da rispettare per ottenere prestiti con busta paga. Vediamo quindi quali sono le principali soluzioni di finanziamento accessibili ai lavorati dipendenti e quando è possibile ottenere credito anche con contratto a tempo determinato.

Il prestito personale

Il prestito personale è forse la tipologia di prestito più utilizzata dalle banche e società finanziarie che operano in Italia. Si tratta di un prodotto di credito al consumo caratterizzato da tasso d’interesse fisso e rate mensili costanti per l’intero piano di ammortamento.

Il principale vantaggio dei prestiti personali è rappresentato dal fatto che rientrano nella categoria dei prestiti non finalizzati. Questo significa che il beneficiario ha la possibilità di spendere la somma ricevuta nel modo che preferisce, poiché la linea di credito non è legata all’acquisto di un particolare bene o servizio.

Chi può ottenere i prestiti personali? Hanno accesso a questa forma di finanziamento sia i lavoratori autonomi che dipendenti e i pensionati. È necessario essere in possesso di un reddito dimostrabile e non risultare segnalati come cattivi pagatori o protestati.

L’importo finanziabile può arrivare anche fino a 30 mila euro mentre il piano di ammortamento, a rate mensili, può andare da 12 a 120 mesi.

Le garanzie necessarie

Come già accennato, per ottenere un prestito personale non è richiesta la presentazione di garanzie reali, ma è sufficiente la presenza di un reddito dimostrabile. Caratteristiche che ci consentono di far rientrare queste linee di credito nelle categoria dei prestiti con busta paga.

Non è indispensabile la presenza di un contratto a tempo indeterminato. Tuttavia nel caso in cui il richiedente abbia un’anzianità lavorativa piuttosto recente la banca o finanziaria che eroga il prestito può richiedere la presentazione di garanzie aggiuntive alla busta paga.

Si tratta di una prassi molto diffusa tra gli istituti di credito, che di solito richiedono a chi è assunto da poco la presenza di un garante. Soggetto che si impegna rimborsare le rate del prestito nel caso in cui il beneficiario non riesca a far fronte ai pagamenti.

Solitamente a fare da garante è un familiare del debitore, ma non si tratta di una soluzione obbligatoria. È possibile infatti che a garantire il prestito sia un amico o un qualsiasi soggetto terzo, senza legami di parentela con il debitore, che si impegna ad assumersi la responsabilità dei pagamenti in caso di inadempimento.

Oltre alla firma del garante vi sono altre forme di garanzia a cui possono ricorrere, in caso di necessità, i dipendenti a tempo determinato o con scarsa anzianità lavorativa. Una delle più accettate è la sottoscrizione di una polizza assicurativa che copra contro rischio impiego e rischio vita.

Cessione del quinto

Tra le forme di prestiti con busta paga più diffuse nel nostro Paese troviamo anche la cessione del quinto dello stipendio. Si tratta di una particolare forma di prestito personale che prevede la trattenuta alla fonte della rata mensile.

In pratica a differenza di quanto accade con le altre forme di finanziamento, i prestiti su cessione del quinto dello stipendio prevedono che la rata mensile venga detratta, ad opera del datore di lavoro, direttamente dalla busta paga del beneficiario.

Dopo aver decurtato la rata dalla busta paga del dipendente, il datore di lavoro si occupa anche di versarla alla banca, o società finanziaria, che ha concesso il prestito.

Una particolarità, quella della procedura di rimborso, che rende la cessione del quinto dello stipendio un prodotto accessibile anche ai soggetti che sono segnalati nelle liste SIC come cattivi pagatori.

Come funziona

La cessione del quinto dello stipendio è garantita dalla presenza di un contratto di lavoro dipendente, anche a tempo determinato, e non richiede la presentazione di garanzie reali o la firma di un coobbligato.

 

In caso di contratto a termine è fondamentale però che il finanziamento risulti estinguibile nell’arco di vigenza del contratto di lavoro. In altre parole, il contratto di lavoro deve scadere dopo il termine del piano di ammortamento del prestito.

Ai fini dell’accesso al credito risulta determinante aver maturato e accantonato un TFR di importo non trascurabile. Condizione richiesta indipendentemente dal tipo di contratto di lavoro.

Il TFR ha infatti una funzione di garanzia per i prestiti contro cessione del quinto, poiché viene bloccato fino alla fine del piano di ammortamento, risultando quindi indisponibile per il lavoratore fino alla totale estinzione del debito. Nel caso in cui il beneficiario non sia più in grado di rimborsare il prestito, il debito residuo verrà sanato utilizzando il TFR.

Per tutelare l’ente mutuante la normativa in vigore prevede anche la sottoscrizione obbligatoria di una polizza assicurativa contro il rischio vita e il rischio impiego. Assicurazione che coprirà il debito residuo eventualmente eccedente il TFR.

Finanziamenti Inps per dipendenti pubblici

Nel novero dei prestiti con busta paga troviamo i finanziamenti agevolati ex Inpdap erogati dall’Inps. Linee di credito a condizioni vantaggiose concessi da un particolare Fondo dell’Inps, la Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, in favore di dipendenti pubblici e statali.

I prestiti Inps ex Inpdap sono accessibili sia ai dipendenti con contratto a tempo indeterminato sia a quanti sono assunti con contratto a termine. Si distinguono in due categorie: piccoli prestiti e prestiti pluriennali.

Piccolo prestito 2017

I piccoli prestiti Inps ex Inpdap rientrano nella categoria dei prestiti personali e consentono di accedere a liquidità che il beneficiario può spendere come meglio crede. Possono durare da 12 a 48 mesi e l’importo finanziabile varia in funzione dello stipendio percepito dal richiedente.

Per ogni anno di durata del finanziamento infatti è possibile ottenere una somma pari a una mensilità di stipendio media netta. Importi che però possono essere aumentati nel caso un cui il richiedente non abbia in corso altre trattenute sullo stipendio. Ipotesi in cui è possibile ottenere piccoli prestiti in doppia mensilità, ottenendo così fino ad otto mensilità stipendiali medie nette.

Indipendente dall’importo finanziato e dalla durata del piano di ammortamento, il tasso d’interesse (Tan) è pari al 4,25%. Sull’importo lordo della prestazione si applicano inoltre un’aliquota dello 0,5% per le spese di amministrazione e una quota per il pagamento del premio per il Fondo Rischi dell’Inps (variabile in base all’età del richiedente).

Finanziamenti pluriennali

Per quanto riguarda i prestiti pluriennali, questi sono concessi esclusivamente per far fronte a specifiche necessità economiche rientranti tra le casistiche previste dal Regolamento Prestiti Inps.

La somma erogabile varia a seconda della finalità del prestito, in base a quanto stabilito dal Regolamento Prestiti Inps. Ad esempio, per un prestito finalizzato all’acquisto della casa di proprietà è possibile ottenere somme fino a un massimo di 150 mila euro, mentre quanti desiderano finanziare l’acquisto di una macchina possono richiedere fino a 20 mila euro.

Il piano di ammortamento è a rate mensili e può estendersi per 5 o 10 anni. Come per l’importo erogabile, anche la durata del piano di ammortamento viene definito in base alla finalità del prestito come stabilito dal Regolamento Prestiti Inps (consultabile sul sito ufficiale dell’Inps).

Il Tan è fisso al 3,5% e, come per i piccoli prestiti, ai finanziamenti pluriennali si applicano anche un’aliquota per le spese di amministrazione e una per il premio del Fondo Rischi Inps.

Chi può ottenere i finanziamenti agevolati

Mentre per i ottenere i piccoli prestiti con busta paga Inps ex Inpdap è sufficiente essere iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali dell’Inps, i prestiti pluriennali prevedono maggiori requisiti.

Oltre all’iscrizione al Fondo infatti è necessario che il lavoratore dipendente possa vantare almeno quattro anni di anzianità di servizio utile ai fini pensionistici. Richiesto anche un versamento contributivo di quattro anni presso la suddetta Gestione.

Come abbiamo già accennato, i prestiti agevolati Inps ex Inpdap sono accessibili anche ai lavoratori a tempo determinato. In questo caso però è fondamentale che il dipendente pubblico possa vantare un contratto di durata non inferiore a tre anni ed è previsto l’obbligo di cedere il TFR a garanzia del rimborso del finanziamento.

In ogni caso ricordiamo che prestiti agevolati Inps ex Inpdap (sia piccoli che pluriennali) sono concessi ai lavoratori con contratto a tempo determinato solo se risultano estinguibili nell’arco di vigenza del contratto di lavoro.

Presentazione della domanda

Sia per i piccoli prestiti che per i prestiti pluriennali per dipendenti pubblici la domanda di finanziamento deve essere presentata per via telematizzata. I moduli di domanda sono disponibili sul sito ufficiale dell’Inps, in formato Pdf, nella sezione Tutti i Moduli. Una volta compilato il modulo la richiesta deve essere presentata per il tramite dell’Amministrazione di appartenenza.

Documentazione richiesta

Quali documenti allegare? Per i piccoli prestiti con busta paga Inps ex Inpdap sono sufficienti i documenti di identità e pochi altri documenti relativi al reddito del richiedente, mentre per i prestiti pluriennali sono necessari diversi allegati.

In questo secondo caso infatti il modulo di domanda deve essere corredato anche di tutta la documentazione attestante lo stato di bisogno e le eventuali spese sostenute (variabile a seconda della finalità del prestito) e un certificato medico.

Il certificato deve attestare la sana e robusta costituzione fisica del lavoratore e deve essere stato rilasciato al massimo 45 giorni prima della data di presentazione della domanda. Ai fini dell’accesso al credito è fondamentale inoltre che a redigere il certificato sia stato un medico della ASL o un ufficiale medico in attività di servizio.

Per maggiori informazioni in merito ai prestiti Inps ex Inpdap e alle procedure di presentazione della domanda, vi invitiamo a consultare il portale inps.it oppure a chiamare il Contact Center dell’Istituto.

Il servizio di assistenza telefonica è disponibile dal lunedì al venerdì dalle 8,00 alle 20,00 e il sabato mattina dalle 8,00 alle 14,00. I numeri di riferimento sono: 803 164 per chi chiama da rete fissa; 06 164 164 per le telefonate da cellulare.

 

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