Liquidità a Tassi Agevolati grazie ai Piccoli Prestiti Inpdap 2017

Le novità del 2017

L’Inpdap, che qualche anno fa è stato inglobato dall’Inps, propone alcuni finanziamenti a tassi agevolati per i suoi iscritti. Molto interessanti, perché dedicati a uno specifico tipo di esigenze, sono i piccoli prestiti Inpdap. Scopriamone le caratteristiche aggiornate al 2017.

Lo scopo di questo prodotto finanziario è sostenere determinate categorie di lavoratori nelle spese di piccola entità ma che hanno comunque un carattere di urgenza. Da qui, la particolarità degli importi erogati, che raramente superano i 30.000 euro.

Piccolo prestito INPDAP e Prestito pluriennale

I piccoli prestiti Inpdap sono rivolti a pensionati e dipendenti pubblici, purché iscritti nei registri della Gestione Unitaria da almeno quattro anni.

L’offerta ex Inpdap, adesso curata dall’Inps data la soppressione dell’ente previdenziale, è articolata in due finanziamenti: i Piccoli prestiti Gestione Pubblica e i Prestiti pluriennali Gestione Pubblica.

I primi sono pensati per rispondere alle spese impreviste urgenti, mentre i Pluriennali diretti, ossia erogati dall’Inps, forniscono liquidità solo per esigenze ben definite, riportate dal regolamento ufficiale. Tra le esigenze personali e familiari soddisfatte troviamo:

  • Manutenzione dell’abitazione;
  • Interventi condominiali;
  • Matrimonio;
  • Acquisto della prima casa;
  • Riscatto di alloggi popolari;
  • Estinzione anticipata o riduzione del mutuo ipotecario.

I tassi aggiornati al 2017

L’aspetto più interessante riguarda i tassi, che sono bassi – almeno rispetto alla media del mercato – e fissi. Variano comunque in rapporto al finanziamento esaminato e quindi dalla relativa durata, cerchiamo di chiarire meglio la questione.

Per i finanziamenti che prevedono un periodo di rimborso non superiore ai 48 mesi, ovvero nel caso del Piccolo prestito Gestione Pubblica Inps, il TAN è del 4,25%, al quale vanno aggiunte delle ritenute a fini amministrativi pari allo 0,50% e premio fondo rischi.

 

Chi gli preferisce il Prestito pluriennale diretto potrà contare su periodi di rimborso di 5 o 10 anni. Il TAN scende ed è del 3,50%. Risultano comunque pertinenti le spese già citate con il Piccolo prestito. Va detto però che a seconda del finanziamento sono disposti differenti requisiti d’accesso.

I requisiti

Il Piccolo prestito Gestione Pubblica è destinato a dipendenti e pensionati pubblici afferenti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Lo stesso pubblico del Pluriennale diretto ma in quest’ultimo caso vi sono altri requisiti da rispettare:

  • Quattro anni di anzianità di servizio;
  • Quattro anni di contributi corrisposti alla Gestione;

Il quadro si complica se il richiedente dispone di un contratto a tempo determinato. Si aggiungono infatti questi criteri d’accesso:

  • Contratto lavorativo di almeno tre anni;
  • Contratto lavorativo attivo mentre è in corso il rimborso;
  • Cessione del TFR a titolo di garanzia.

Piccolo prestito Inpdap e Pluriennale: le procedure

Le condizioni per accedere al piccolo prestito disposto dall’Inps ex Inpdap sono abbastanza particolari. Abbiamo essenzialmente due scenari. Il dipendente deve scaricare il modulo di richiesta relativo al finanziamento, Piccolo prestito o Prestito pluriennale diretto, e contattare l’Amministrazione di riferimento.

Il pensionato invece deve provvedere all’invio autonomo della domanda. Nel caso del Pluriennale la domanda andrà inviata utilizzando l’Area riservata del sito Inps. Nel Piccolo prestito vi sono invece diverse opzioni:

  • L’Area riservata del sito Inps, inps.it;
  • Il Contact center disponibile al numero verde 803 164 per le chiamate da rete fissa (06 164 164 per le chiamate da cellulare);
  • Il patronato.

Cessione del quinto inpdap: ulteriori novità

Vogliamo in ultima battuta ricordarvi che i Prestiti Pluriennali diretti sono prodotti basati su cessione del quinto. Cosa significa? Questa formula di rimborso implica una ritenuta dal proprio reddito mensile pari al 20%. Soglia da cui deriva appunto l’espressione cessione del quinto.

In linea di massima comunque è sconsigliabile determinare un indebitamento superiore al 30% del valore del proprio assegno mensile. Il rischio di un eccessivo indebitamento può condurre infatti all’iscrizione nella categoria dei cosiddetti “cattivi pagatori “. Questa condizione rende difficile un muovo accesso al credito e determina spesso condizioni più onerose per il beneficiario del finanziamento.

Al di là di queste avvertenze che valgono per tutti i finanziamenti, i piccoli prestiti Inpdap rappresentano un’alternativa da prendere in considerazione e presentata a tassi competitivi. Vi consigliamo di contattare la sede Inps più vicina alla vostra residenza per ottenere maggiori dettagli sui piccoli prestiti Inpdap.

 

Maggiori informazioni qui: