Perché scegliere i mutui e prestiti Inpdap dipendenti pubblici prima casa

Finanziamenti agevolati per dipendenti e pensionati pubblici

L’acquisto della prima casa è condizioni essenziale per la costituzione del proprio nucleo familiare. Grazie all’Inpdap i dipendenti e pensionati pubblici hanno la possibilità di accedere a prestiti Inpdap dipendenti pubblici prima casa a condizioni vantaggiose.

La Gestione Dipendenti Pubblici dell’Inps, in cui sono confluite tutte le prestazioni erogate in passato dall’Inpdap, eroga infatti forme agevolate di accesso al credito anche per questo tipo di investimento.

Nello specifico, sono due le soluzioni: il mutuo Inpdap prima casa e il prestito pluriennale prima casa. Passiamo quindi in rassegna le procedure per richiederli e le caratteristiche di questi due finanziamenti.

Caratteristiche dei mutui prima casa

Il mutuo ex Inpdap Inps (l’Istituto nazionale di previdenza e assistenza per i dipendenti dell'amministrazione pubblica è stato soppresso e le sue funzioni sono state trasferite all’Inps) permette di conseguire una somma massima di 300 mila euro, da deputare all’acquisto dell’abitazione principale.

Tuttavia con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento Mutui Inps, approvato il 24 luglio 2015, è possibile richiedere mutui a condizioni agevolate anche per far fronte a spese diverse dall’acquisto della prima casa. Sono infatti state introdotte due nuove categorie di finalità. Vediamo di cosa si tratta.

È possibile richiedere mutui agevolati per finanziare:

  • l’esecuzione di lavori di manutenzione, ampliamento, adattamento, trasformazione o ristrutturazione dell’unica casa proprietà del richiedente;
  • l’acquisto o la costruzione di un posto auto o di un box da utilizzare come pertinenza della casa di proprietà dell’iscritto, da cui non deve distare oltre cinquecento metri.

Nel primo caso è possibile ottenere somme fino a 150 mila euro mentre per i mutui finalizzati all’acquisto di box o posti auto la somma massima è fissata a 75 mila euro.

Chi può ottenerli

I beneficiari dei mutui Inps ex Inpdap sono dipendenti e pensionati iscritti alla Gestione dipendenti pubblici in attività di servizio, purché dispongano di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, ma anche i pensionati che fanno parte della Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali (richiesta in questo caso una anzianità di iscrizione pari ad almeno un anno).

 

Il piano di rimborso è strutturato in 10, 15, 20, 25 o 30 anni, mentre la richiesta deve realizzarsi all’interno di alcune finestre temporali preimpostate: dal 1° al 10 gennaio, dal 1° al 10 maggio e dal 1° al 10 settembre.

Essendo un finanziamento particolare, deputato all’acquisto della prima casa, vi sono dei requisiti particolari da rispettare. L’iscritto che presenta domanda e gli altri componenti del nucleo familiare non possono essere proprietari di un altro immobile in Italia, fatte alcune limitate eccezioni previste dal Regolamento Inps.

I tassi d’interesse applicati

Per quanto riguarda i tassi prestiti Inpdap dipendenti pubblici prima casa, il beneficiario può scegliere se sottoscrivere un mutuo con:

  • tasso fisso pari a 2,95%;
  • tasso variabile pari all'Euribor a 6 mesi, calcolato su 360 giorni, maggiorato di 200 punti base. Fa fede il valore dell’Euribor rilevato al 30 giugno o al 31 dicembre del semestre precedente.

Prestiti agevolati per l'acquisto della prima casa

Per quanto riguarda i prestiti Inpdap dipendenti pubblici prima casa, questi rientrano nella categoria dei prestiti pluriennali Inps ex Inpdap. Si tratta di linee di credito concesse esclusivamente per far fronte a documentate necessità rientranti nelle casistiche previste dal Regolamento Prestiti Inps.

La somma finanziata varia a seconda della ragione per cui si richiede il prestito, in base a quanto stabilito dal Regolamento Prestiti Inps. Allo stesso modo la durata del prestito, che può essere quinquennale o decennale, è definita a seconda della ragione per cui si richiede il finanziamento.

Tra le varie casistiche previste dal Regolamento è previsto appunto l’acquisto della prima casa. In questo caso, la somma massima erogabile è pari a 150 mila euro e il piano di ammortamento si estende per 10 anni.

Il rimborso del prestito avviene con rate mensili decurtate direttamente dalla busta paga o dalla pensione del beneficiario. Il tasso d’interesse applicato ai prestiti Inpdap dipendenti pubblici prima casa è pari al 3,5%. Oltre al tan, tuttavia, il beneficiario del prestito deve sostenere anche un’aliquota per le spese di amministrazione pari allo 0,5% e una per il pagamento del Fondo Rischi Inps.

I requisiti

Possono ottenere i prestiti Inpdap dipendenti pubblici prima casa pluriennali esclusivamente i dipendenti e i pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Ai fini della concessione del prestito è necessario che il richiedenti possano vantare almeno quattro anni di anzianità di servizio utile ai fini pensionistici e quattro anni di versamenti contributivi presso la suddetta Gestione unitaria.

 

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